Canali di Venezia: perché è vietato tuffarsi?

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Canali di Venezia: perché è vietato tuffarsi?

Grazie ai suoi canali, Venezia è conosciuta come uno dei luoghi più magici del mondo. La città è una testimonianza dell’ingegnosità dello spirito umano e delle invenzioni dell’uomo. Edifici in pietra di grande bellezza si affacciano sull’acqua, la folla si accalca sui ponti e sulle strette vie pedonali e barche di varie dimensioni attraversano i canali così come le auto affollano le strade di città più convenzionali.

Sebbene Venezia sia ricca di monumenti famosi da ammirare, i suoi canali sono considerati a buon diritto una delle principali attrazioni del mondo. Ma quanti canali ha Venezia?

La Serenissima conta più di 150 corsi d’acqua, attraversati da oltre 400 ponti, e questo enorme numero di canali e la loro fitta vicinanza è ciò che rende la città così particolare e famosa.

Quando gli abitanti della terraferma si insediarono a Venezia nel V secolo, i canali erano delle insenature tra le isole paludose della laguna di Venezia e gli edifici venivano costruiti su palafitte ricavate da tronchi d’albero strettamente distanziati tra loro. Successivamente, gli edifici sono diventati sempre più elaborati e costruiti in pietra e mattoni e le basi dei canali furono solidificate con pietra calcarea.

Oggi questi corsi d’acqua attirano migliaia di visitatori e i più temerari hanno persino cercato di farsi un tuffo nel Canal Grande trasgredendo le regole. Vige infatti il divieto di balneazione in queste acque. Scopriamo allora perché è vietato tuffarsi nei canali di Venezia e quali sono le principali arterie veneziane.

I principali canali Veneziani

Il Canal Grande, anche detto “Canalasso”, è la principale via d’acqua di Venezia. Si estende per circa 3 km, formando una gigantesca curva a “S”, dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia fino a Piazza San Marco e alla splendida chiesa di Santa Maria de Salute.

Serve come arteria principale per il traffico pendolare ed è fiancheggiato da più di 170 edifici, tra cui molti dei principali punti di riferimento architettonici di Venezia. Inoltre, il Canal Grande è attraversato da quattro ponti: il fotogenico Rialto, il Degli Scalzi, il Dell’Accademia e il Della Costituzione.

Venezia è anche attraversata da canali più piccoli e tra i più importanti sono da menzionare Canal di Cannaregio, il Canale della Giudecca e Canale della Scomenzera.

Il Canale di Cannaregio si estende dal sestiere di Cannaregio al Canal Grande. I suoi 800 metri di lunghezza sono costeggiati da edifici storici e chiese e, navigandolo, potrete vedere due importanti ponti: il Ponte delle Guglie e il Ponte dei Tre Archi.

Il modo più semplice per vedere i capolavori architettonici più importanti di questo canale è quello di prendere il vaporetto della linea 1.

Il Canale della Giudecca è uno dei canali principali di Venezia, profondo e largo abbastanza da consentire l’accesso alla città a grandi imbarcazioni. Durante un viaggio in vaporetto lungo questa arteria, potrete ammirare monumenti storici come le chiese del XVI secolo Il Redentore e Le Zitelle. Vedrete anche palazzi rinascimentali come Palazzo Giustinian Recanati.

Infine, il Canale della Scomenzera unisce direttamente il Canale della Giudecca con la parte iniziale del Canal Grande a Santa Chiara passando tra la Stazione Marittima e la zona di Santa Marta.

Perché è vietato tuffarsi nei canali di Venezia?

Sebbene i canali di Venezia si intreccino gli uni con gli altri creano un labirinto affascinante, come accennato nei canali di Venezia vige il divieto di balneazione. Se quindi, nella vostra gita in laguna, state pensando di fare un bagno in un canale di Venezia, vi consigliamo di proseguire nella lettura.

I motivi alla base di questo divieto di balneazione sono essenzialmente due: il primo è legato al pericolo che si correrebbe stando in acqua, visto che i canali di Venezia ospitano il traffico di gondole e barche a motore; il secondo è invece legato ai problemi di salute a cui si andrebbe incontro a causa degli scarichi della città.

Venezia ha da sempre, infatti, un sistema in cui le varie condotte delle acque reflue hanno come destinazione finale il canale. Qui non ci sono tubi e condutture necessari per raccogliere le acque reflue, semplicemente perché per realizzarli bisognerebbe alzare l’intera città di mezzo metro. Quindi, anche se oggi le case sono dotate di fosse biologiche, la destinazione finale è il canale. Da lì la marea trasporta i rifiuti al mare e li riempie di acqua pulita due volte al giorno.

Fortunatamente le strutture più grandi, come anche hotel e ristoranti, hanno soluzioni più sofisticate con cui filtrano le acque reflue prima di inviarle nel canale. Tuttavia, il bagno nei canali di Venezia è pericoloso anche per i rifiuti dell’industria chimica nella zona industriale di Porto Marghera e per l’inquinamento proveniente dalle barche che navigano le acque Veneziane.

Ecco quindi svelato perché è vietato tuffarsi nei canali di Venezia!

Inoltre, se state sognando un tuffo nel Canal Grande di Venezia dovete sapere che il regolamento di Polizia e Sicurezza Urbana del Comune di Venezia sanziona i trasgressori con una multa da 350 euro. Oltre a questa sanzione, vi sarà anche imposto un DASPO urbano, che è un ordine di allontanamento immediato del trasgressore.

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Sebbene sia vietato tuffarsi nei canali di Venezia, visitare la città della laguna offre sempre un’esperienza unica, grazie ai numerosi luoghi naturali e artistico-culturali che meritano di essere ammirati.

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